Mandrea |

Nataraj

Tàpia

Informacions

  • Mandrea
  • dallas700
  • 300 m - 11 llargs
  • 6c
  • 6a+
  • S1
  • II
  • 27-10-2022

Felicitacions

dallas700: Bellissimo itinerario, molto completo e vario, prevalentemente tra placche, diedri e sezioni strapiombanti. Adatto anche a cordate con arrampicatori non per forza dello stesso livello, in quanto circa la metà delle lunghezze non oltrepassano il 6a, Le altre invece sono decisamente più sostenute. Roccia fotonica sulle placche lavorate a gocce e coralli di brentiniana memoria, Ottima anche sul resto della via tranne che sul sesto tiro dove si trovano roccia delicata e blocchi mobili nella fessura e all'uscita verso destra da tale lunghezza. La via è già ampiamente relazionata, mi concedo solo di scrivere alcune note. Su L2 la chiodatura è abbastanza lunga, anche se siamo solo sul 5a occorre arrampicare con il cervello acceso. Il muretto di L4 che segue la facile placca a gocce non ha nessun senso vincerlo stando a destra dei fix. Basta passare a sinistra degli stessi su ottima roccia grigia lavorata (6a), al punto che poi si confluisce in prossimità dell’alberello in entrambe le soluzioni. Il traverso verso destra di L5 è molto strano. Io che qua ero da secondo, in vista del fix con fettuccia gialla (che non è lì per caso…), sono stato basso per andare a mettere i piedi sul bordo di una cengetta strapiena di pietre. Con attenzione non si muove niente, a seguire si rimonta il muretto con fessura in dulfer. Con questa configurazione globalmente non si passa il 6b, purtroppo chi va da primo sarebbe costretto ad andare a rinviare la fettuccia in un tempo successivo e ben lontano dalla protezione precedente, un po’ expo! Il diedro di L8 è molto continuo e lungo, quasi totalmente in dulfer, costantemente sul 6a e alcuni passaggi di 6a+/b. E’ una delle lunghezze più belle della via. Arrivarci con le braccia fresche è fondamentale. Qualche friend potrebbe venire comodo per spezzare qualche tratto leggermente lungo tra i fix. L9 inizia con un doppio muretto di 5c che richiede un po’ di spinta, poi si prosegue a destra (possibile sosta su due fix) per cengetta e una lama gialla caratteristica. Si giunge a una scomoda sosta su due fix sotto un tetto netto rettangolare. Qua, a posteriori (dopo è sempre facile!) ho commesso un errore. Non avevo con me il disegno di Bergsteigen.com e non mi ero reso conto di essere sotto una variante decisamente difficile. La via originale si sarebbe infilata a destra in un canalino veramente brutto di sassi pericolanti, terra e piante per andare poi a recuperare un corto diedro di V sotto il tiro finale. Anche se penso di potermi ritenere un discreto esperto del “ravanage”, tale percorso non mi pareva per nulla logico è l’ho scartato. Quindi per farla breve Ulisse si è dovuto impegnare ed ingegnare parecchio per avere ragione della variante di 25 metri grado 6b+/6c spesso continuo e sostenuto mai sotto al 6a+/6b. Io successivamente non mi sono messo grossi problemi facendo man bassa di A0 e resting. Per chi ha solido il grado questo tiro è stupendo! Giunto in sosta, vedendo salire da destra la via “originale”, non nascondo un po’ di amarezza. Si poteva fare meno fatica e rimanere maggiormente nello spirito originario di Nataraj. Ma ogni tanto anche uno sbaglio non per forza è un insuccesso. Anzi, direi che ci siamo ben difesi e divertiti nelle nostre 5 ore e mezza sulla stupenda e assolata parete di Mandrea. In una splendida “ma” caldissima giornata di sole con Ulisse.

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