Settsass Monte Castello | Sud

Sole e Metallo

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Informationen

  • Settsass Monte Castello
  • Sud
  • dallas700
  • 200 m - 8 seillängen
  • 6b
  • 6a
  • S2
  • II
  • 08-09-2023

Glückwünsche

dallas700: La notte è passata bene con una bella dormita rigenerante in furgone, piuttosto fredda verso mattina. Facciamo colazione con il primo sole che illumina la bellissima parete sud della Tofana di Rozes, non abbiamo fretta e ci prendiamo i giusti tempi. La meta di oggi è Sole e Metallo, al Monte Castello del Settsass. Una via che non avevo ancora avuto l'occasione di ripetere, o meglio c'ero stato quasi davanti alcuni anni fa ma poi manco' il coraggio e ripiegai sulla più facile e meno meritevole Second Life. Oggi mi sento che è il giorno giusto, ma è ovvio perché so di contare su Ulisse per i due tiri più difficili. Breve spostamento a Passo Valparola, ancora in ombra con 8 gradi. Come previsto, non appena giunti al sole, un grande caldo si fa sentire ma è comunque sopportabile. Mi offro per il primo tiro, varie leggende su internet di poco chiodato, percorso poco chiaro, vietato cadere. Con queste aspettative parto con il cuore in gola, arrivo al primo chiodo poco visibile. Poi vado verso sinistra al famoso tettino. Vedo un fix distante, mi pongo le prime domande, faccio le prime valutazioni di impatto. Poi guardo meglio e mi trovo un ulteriore fix ad altezza casco. Sollievo, in un attimo sono sopra l'ostacolo. Dopo bisogna cercare bene, ci sono chiodi e fix, mediamente ogni 5 metri. Sicuramente non abbondanti ma con attenzione si scala senza problemi. L1, 30 metri, 5c, 5b. La sosta è sulla verticale della partenza, nonostante il percorso faccia vari spostamenti a destra e a sinistra. Due fix da 10 mm, di cui uno ad anello. Per non sbagliarsi, circa a metà del tiro, transitare qualche metro a sinistra di un praticello pensile. Attenzione che più a destra si vede una catena e altri fix, ma è un'altra via (Stella Alpina, di C.Hainz). Ulisse mi raggiunge velocemente in sosta, ora è il suo turno. Dopo qualche minuto, mentre lo seguo con lo sguardo salire senza problemi, mi volto verso il basso e vedo una moltitudine di gente. 3 cordate da 2 persone. Poi guardo meglio, non ci credo...li conosciamo pure, sono nostri amici e conoscenti di Bologna. Carramba che sorpresa! Siamo allo stesso livello di probabilità di trovare Lady Gaga in parete davanti a noi. Assurdo. In un attimo ci assale l'ansia da prestazione, Ulisse corre come un cavallo pazzo ma in breve veniamo raggiunti, nulla possiamo fare se dietro abbiamo dei fuoriclasse. Ma lo stesso, in qualche maniera ci stiamo tutti in sosta. I due tiri centrali L2 e L3 sono davvero belli su placca verticale e ben chiodati nel difficile. Roccia fantastica, non molto generosa ma cercando bene i punti più deboli si sale metro dopo metro. Mediamente 6a, un passaggio di 6a+ su L2 in finale, su L3 in partenza e 6b a metà di L3. 25+30 metri. Riparto io sul quarto tiro, una bella fessura tra la parete e un tettino porta fuori dal difficile, 6a. Mi assale un dubbio sul fix successivo molto lontano, boh saranno 5 metri. Come fatto il giorno prima, ad un certo punto mi decido e scalo quei pochi metri, sotto la fila aumenta e non sono permesse brutte figure, non oggi. Bene è fatta, mentre metto il rinvio penso che il peggio è alle spalle, ora le difficoltà diminuiscono e lungamente si scala su bella roccia leggermente verso sinistra, fino alla comodissima sosta S4 su due fix. Chiodatura abbastanza lunga sul finale. 35 metri abbondanti. Il quinto tiro ha la fama di avere un percorso introvabile, invece Ulisse non sbaglia un colpo e trovando anche tutti i radi fix presenti approda alla sosta 50 metri sopra, poco a sinistra della verticale di S4. Spesso 4c, qualche zona rotta da attraversare, serve attenzione. Terreno più classico, molto utili cordini e fettucce per clessidre e spuntoni. Nel complesso è un bel tiro. Sesto e ultimo tiro, mi aspetta uno strapiombetto giallo di roccia non perfetta che richiede un ultimo sforzo (5a), poi per paretine e speroni (5a, 4c, qualche fix) si punta al ripido prato sommitale. La sosta ufficiale è a destra, ma proseguo e vado a prendere due spuntoni. 40 metri. Ci rimane solo da salire l'erbosa erta finale, che fatica, son proprio stanco. Sul finale abbiamo un po' staccato gli altri, il motivo è ignoto ma ci piace pensare di essere stati veloci. Ci gustiamo i nostri dieci minuti di solitudine, poi man mano iniziano le chiacchiere e le battute con i primi che arrivano sul cucuzzolo. Che bel posto che è questo, un vero balcone sulle Dolomiti, fuori dalle masse e dalle scalate convenzionali. Mi ha proprio convinto Sole e Metallo! Non fatevi ingannare dai soli sei tiri di corda, sono 200 metri abbondanti, un'ora di avvicinamento e anche qualcosa di più per tornare al parcheggio. Insomma una via completa tra strapiombetti, placche, muri, fessure, terreno classico. Complimenti ai chiodatori. La due giorni dolomitica volge al termine, sono stato veramente contento della compagnia di Ulisse e di essere riuscito anche grazie a lui a salire queste due vie. Ora le posso spennare dall'elenco, però, molto stupido, mentre strappo le relazioni fotocopiate con ancestrale rito scaramantico, avverto già un pizzico di malinconia. Hanno evidentemente lasciato una traccia indelebile.

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