Report della salita della Via Dorigatti-Giambisi al Piz da Lech de Boè nel 2018
Questa via nel vecchio librino a schede staccabili della Scuola CAI C.Capuis di Mestre era catalogata come "rossa" anziché azzurra. Quindi ho sempre avuto una certa riluttanza a provarla, più che altro per l'aspetto esposto di quel pilastro che si slancia verso sud.
La coincidenza di un amico che viene a trovarmi qua in montagna è perfetta per andare alla scoperta di questo splendido itinerario. L'ambiente è superbo, la comoda seggiovia del Vallon ben presto appare come qualcosa di remoto, l'attacco si guadagna a quattro zampe su per un ghiaioso canale, la cengia di partenza è esposta.
Siamo lontani anni luce dalle comode vie iper-frequentate. Volendo tirare due somme la difficoltà maggiore non sta nel grado ma nel doversi proteggere costantemente su ogni tiro e nel tenere la linea corretta di salita per trovare le soste (sempre attrezzate con chiodi o clessidre) che si nascondono in modo impeccabile. Questa è la risposta per cui per fare questa via di 250 metri ci vogliono 4 ore (anche 5..).
La roccia, a parte i primi tiri, è molto buona e ha un grip eccezionale. Si incontrano diedri, fessure, camini a "campana", traversi, placche verticali e spigoli. Assolutamente consigliata e a torto probabilmente poco frequentata. Simile alla Gross-Momoli al Sass Pordoi ma più sostenuta in quanto meno chiodata.
Il meteo ci ha graziati, dopo quasi tutta la via tra nuvole e un po' di sole, non appena arrivati agli impianti è arrivata una bella bagnata. Tempismo (quasi) perfetto. A tiri alterni con Gec.
In rete la migliore relazione è quella dei Sass Baloss.
Attacco su esposta cengia, presente una vecchia fettuccia su clessidra a sinistra di una fessura all'apparenza repulsiva.
L1: Prendere di petto la fessura (IV+/V- sostenuto), 1 friends incastrato (non mio per fortuna), dopo una decina di metri CLS. Non appena diventa più semplice salire verso destra fino a un terrazzino con 2 ch. di sosta, qualche metro a dx di una fessura nera poco invitante (da non seguire). 40 metri.
L2: Andare a destra e oltrepassare un pulpito, poi verticalmente (III+) su roccia che richiede attenzione fino alla base di un nero camino a campana. Sosta su due chiodi vicini collegati da cordino.
L3: Infilarsi nel camino senza timore, liberi dallo zaino si può stare interni e l'arrampicata è da manuale (IV+/V-). 1 chiodo alto, per il resto bisogna proteggersi (friends e spuntoncini). Non appena se ne esce, su un pianerottolo c'è un chiodo arancione, ma in alto a sinistra ci sono due super clessidre per fare sosta. 20/25 metri.
L4: salire sulla verticale del camino precedente (roccia ottima, III+) per un vago colatoio nero fino a una sosta su tre chiodi due metri sotto la nicchia gialla di destra. 25 metri.
L5: Salire fino dentro la grande nicchia gialla di sinistra (spesso bagnata) poi iniziare il traverso ascendente verso sinistra sotto lo strapiombo giallo stando sui grigi (1 ch., III+) ma non troppo bassi (altro ch.) fin verso lo spigolo dove la sosta non è visibile. Un muretto intenso di roccia grigia con piccole tacche (V) ne è l'accesso, unico indizio dell'essere giusti è un chiodo ad anello in alto. La sosta è appena alla sua sinistra su esposto gradino. 30 metri.
L6: Rinviare (allungando) il chiodo ad anello e salire la paretina (V) fino a un chiodo arancione (idem) e traversare a destra (IV+) per evitare lo strapiombo (vecchio cordone). Ora prima verticalmente alcuni metri, poi a sinistra verso lo spigolo (1 ch.) dove la parete si fa verticale (V/pp.V+), da ultimo imboccando una fessuretta che porta a un terrazzino con CLS (possibile sosta). Ancora alcuni metri verticali ben manigliati e uscire nuovamente sull'arrotondato spigolo dove (nascosta...) si trova la sosta su 1ch.+CLS. Bella arrampicata esposta. 30 metri. Nota: dopo il cordone proseguendo diritti su parete nera ci deve essere una variante (alcuni chiodi) ma porta fuori via obbligando a un rientro a sx più in alto tutto da verificare.
L7: con splendida arrampicata su parete verticale ma ben manigliata (IV+, spuntoncini) si prosegue verso l'ignoto puntando a un pilastrino fessurato con roccia gialla (2 ch. IV+) che si vince (V-) con qualche dubbio (sasso incastrato) fino a scorgere (che sollievo..) una ampia terrazza a sx dove si trovano due chiodi vicini sulla verticale di una esile fessura gialla. 30 metri.
L8: Dalla sosta uscire a sinistra (IV-) e poi verticalmente (CLS) su buona roccia oltrepassando uno spiazzo (possibile sosta su CLS) ad imboccare un vago canale con alcuni strapiombetti (III+) che conduce alle ghiaie sommitali. Sosta su non esaltante CLS con cordino marrone.
Arrivati al termine dell'ultimo tiro, non seguire a destra in discesa gli ometti che portano alla ferrata ma seguirli verso sinistra e salire (15 min) fino alla bella cima per poi scendere per la via normale. Si allunga un po' il rientro ma si va via più spediti.
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