Di ritorno dalle ferie d´agosto, perchè non dare di nuovo un´ occhiata a Margalef?
Una visita fugace nell´afa di giugno non era bastata per capire
quanto questo posto può dare in termini di arrampicata, vie, settori, roccia,
tanta roccia,
tantissima roccia.
Margalef si trova nel Priorat, ai confini occidentali della Sierra de Prades (Siurana tanto per capirci);
arrivando da Lleida si abbandonano le lande desolate e bruciate dal sole estivo per entrare nella stretta valle (
barranco)
del Riu Montsant, e tutt´ intorno affiorano le lunghe muraglie grigie e panciute.
La conformazione della roccia qua è quella che definirei a modo mio come
conglomerato rivestito;
è come se su di una struttura di conglomerato avessero rovesciato delle secchiate di calcare a mó di glassa, per intenderci.
Quindi sotto agli strapiombi e alle pance ti ritrovi il conglomerato giallo-arancio, sul verticale e sull´ appoggiato,invece, finissimo calcare grigio a buchi e reglette.
Una vera prelibatezza.
E´ bene sapere comunque che dopo ore di scalata al massacro la pelle comincia a cedere e i buchi cominciano a mordere e a farsi maledire, soprattutto sulle vie nuove o
poco ripetute.
sabato
Anche questa volta la giornata è calda e poco ventilata, ci rifugiamo all´ombra del settore
Can Verduras che ci segnalano su artrosisclimbing.com;
tanti buchi... e milioni di mosche! ci sarà un nido da qualche parte? o una maledizione biblica? che strano, c´è anche una via che si chiama
El señor de las moscas.
Al rifugio verremo poi a sapere da Jordi che le mosche infestano queste valli sul finire dell´estate fino all´autunno ed è
imprescindibile portarsi una boccetta
di repellente Halley (pare sia il più odiato dagli insetti del Priorat) quando si va a scalare.
La giornata scivola via come il bidito finale sul tentativo flash di franza (
Bitx, 7a); fustaki si annichilisce sfidando i 4 spit a 45º di
Kriptonita
che gli lascia in mano appunto solo un pugno di mosche; per fortuna un bellissimo 7a (
Carn d´olla) chiude la giornata con soddisfazione.
Una clara al rifugio, due chiacchiere con Jordi (che ci parla del nuovo barranco dove presto vedranno la luce
centinaia di vie, le voci su questo maxi-cantiere stanno già girando), cena nella
comoda area per campeggiatori e via dentro il Doblò.
Per qualche misterioso accordo diplomatico le mosche verso sera sgomberano il campo per lasciare spazio ai ferocissimi e silenziosissimi
mosquitos
(che noi conosciamo anche col nome di
papataci); la notte si rivela un incubo e ancora oggi, a tre giorni di distanza, porto
i segni della battaglia.
domenica
Dopo la notte infernale (devo avere una sorta di intolleranza perchè io sono crivellato di colpi mentre franza se la ride sorseggiando il nescafé) torniamo da Jordi
ammazzando il tempo con i vecchi numeri di Desnivel mentre aspettiamo che il sole metta in ombra il
Racó de les Tenebres.
La notorietà del settore oltre che per le bellissime linee di
resistencia che escono fuori dalle prominenti pance arancioni è data
dalla presenza di un comodissimo balcone a due terzi della parete perfetto per scattare foto, filmare video o sgranocchiare pop-corn.
Franza si dedica con zelo alle intense vie di placca strapiombante della sinistra (
Mugronet, 6c e
Meteora, 6c ), mentre fustaki dà fondo a tutte le sue riserve di stamina
nel tentativo vano di portare a casa
Magic festival (7c).
La gratificazione è comunque alta, obbligatorio tornare alla carica armati di tenacia, e di una scorta di Halley.
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