Sasso di Castro | Pilastro Ucraina

Donbass con uscita Fidel

Tapia

Informaciones

  • Sasso di Castro
  • Pilastro Ucraina
  • dallas700
  • 150 m - 7 largos
  • 6a
  • V+
  • S1
  • I
  • 18-05-2024

Felicitaciones

dallas700: Due anni fa avevo letto dell'apertura di questa via al Sasso di Castro, ci sarei voluto andare subito nel caldo assurdo di un tardo pomeriggio estivo, poi l'idea si perse, altre vie e altri impegni. Come un flash back ieri sera mi torna in mente, in modo quasi ossessivo, si proponeva e si abbinava perfettamente al sabato pomeriggio libero. Gioco il jolly e sento Walther (che ringrazio!), che per fortuna è libero. Io devo solo capire se sono già fuori o meno da un brutto raffreddore. Ma confido di farcela. Ci ritroviamo oggi alle 15.30 all'attacco di questo strano pilastro, altri arrampicatori sono già scesi e facciamo due chiacchiere. Siamo a un'ora esatta di macchina da casa, un niente se si conta che per andare a Badolo ce ne metto la metà. Il posto è dantesco, al margine di un'enorme cava dismessa. Il prato sotto la parete è giallo da quante ginestre ci sono, la roccia scura contrasta questa bellezza ma allo stesso tempo invita a salire. Il cielo primaverile e' di un azzurro intenso, qualche nuvola di passaggio e una leggera brezza mitighera' senza dubbi il sole cocente. La salita, relazione alla mano, scorre via veloce, le frecce aiutano a non salire sugli altri itinerari che si incrociano. Dentro di me ringrazio i chiodatori, più che altro li ammiro per averci creduto in questa linea e in questo posto. Crederci sempre, è proprio vero, anche quando le premesse sembrano assurde. La roccia nella maggioranza delle lunghezze è buona, ovvio occorre un po' di attenzione, mai andare fuori dal percorso. La chiodatura è giusta e ravvicinata in base alle difficoltà che si affrontano. Le soste sono tutte con due fix e catena. Portare solo 12-14 rinvii e fettucce. Quasi al termine della via siamo usciti per la Via Fidel, un bel tiro con una partenza non banale e buchetti da cercare. Unitamente ad altri tiri della Donbass, anch'essi belli, ne esce fuori una scalata di qualità. Poi ognuno ha il suo parametro, questo è vero, ma cosa vogliamo di più? Siamo comodi, in un bel pomeriggio, condizioni perfette, arrampicare per il solo senso di arrampicare, senza cime da conquistare o gradi da dimostrare, liberi di giocare, per una volta senza il patema di volare o non passare. Una bella passeggiata per tornare alla macchina, in questo Appennino dai mille volti, mentre la luce e i colori cambiano. Per un attimo, ma anche molto di più, sono stato davvero felice. Non mi dimenticherò facilmente di questa salita, non posso fare altra che ringraziare. Peccato solo per le moto come continuo sottofondo, ma d'altra parte al Ciavazes in pieno agosto è la stessa cosa. Le informazioni in rete e FB su questa via ci sono ma non sono molte in effetti, però si trova una schizzo delle vie e i gradi dei singoli tiri. Provo ad aggiungere solo quello che serve. Per arrivare al parcheggio sotto al pilastro, dal Passo della Futa dirigersi verso Nord e oltrepassare l'abitato di Traversa. Poco dopo, in vista della parete, prendere a sinistra una stradella asfaltata e raggiungere un piazzale dove si parcheggia. Se non si vuole attraversare il prato in salita, seguire la strada per alcune centinaia di metri fino a dove curva a sinistra, dietro al guardrail scende una traccia che in due minuti, dopo aver superato un rivolo d'acqua, porta davanti alla Via Donbass. Sulla sinistra una traccia porta alla falesia recentemente attrezzata (ci sono i nomi ma non i gradi), verso destra si va all'attacco delle altre 3 vie presenti sul pilastro (Diretta Fidel, Istruttori, Pane e Sarsiccia). L1, 20 metri, 5a, placca e buon uso dei piedi, roccia più che discreta. L2, 20 metri, 5b/c e un passo di 6a. Partenza delicata poi diedro fessurato ma non troppo. Alla prima catena che si incontra, rinviarla e spostarsi alla successiva catena a destra. Ci sono le scritte in loco. Roccia buona. L3, 20 metri, 4c. Roccia buona e gripposa, placca e muretto verticale. S3 a destra del piccolo pino. L4, 30 metri, 4c, traverso ascendente a destra, alla catena con moschettone salire diretti per la Fidel fino alla successiva catena in una zona un po' rotta. Questo tiro ha la roccia molto bella, marrone e aderente. Quiche blocchetto instabile. La Donbass passa 2 metri a sinistra, diciamo che una vale l'altra. L5, IV, 30 metri, roccia delicata su rotti, migliora sul finale. Nella parte conclusiva devia a destra. S5 prima di varcare uno spigolo. Scritta Fidel che indica verso l' alto. L6, 25 metri, muretto di 5c della Fidel. Roccia buona ma lichenosa e tiro non ancora perfettamente pulito (qualche ciuffo di muschio) ma molto interessante con buchetti e svase. Parte finale su spigoletto non solidissimo. Si giunge a una grande terrazza erbosa. S6 su masso con catena. Trasferimento verso destra, fino contro al gradino. Noi siamo usciti per la Via Istruttori, 2 fix, stando proprio sulla placca passaggi interessanti, oppure più facilmente alla sua sinistra. 8 metri. Discesa. Salire il crinale oltrepassando due stazioni Ripetitore e tenendo sempre le reti alla sinistra salendo. Arrivati a una decaduta area picnic, seguire poco dopo il sentiero segnato sempre verso l'alto fino alle indicazioni a sinistra (ovest) per la Fontana dell'Amore. Fin qua svariate indicazioni in rosso con Exit e Pilastro. Giunti alla fontana (sentiero poco battuto all'inizio, poi migliore ma più ripido) prendere a sinistra la carrareccia che in alcuni punti perde velocemente quota. Si oltrepassa un torrente e poi al bivio sulla strada asfaltata della cava, nuovamente a sinistra. Oltrepassato un tratto con profondi solchi si perviene alla cava e da qua velocemente al parcheggio. 45/50 minuti dall'uscita della via. Materiali: 12-14 rinvii e fettucce per allungare qualche fix. Protezioni veloci inutili.

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