Sella - Sottogruppo del Boè | Col de Stagn

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Informazioni

  • Sella - Sottogruppo del Boè
  • Col de Stagn
  • dallas700
  • 200 m - 6 tiri
  • 6a
  • V+
  • S2
  • I
  • 10-08-2020

Congratulazioni

Congratulazioni da: jacovos

dallas700: Il Col de Stagn appare da lontano, durante l'avvicinamento dalla stazione a monte della cabinovia che sale da Corvara, come una verticale e repulsiva parete, seppur di modesta altezza. In realtà la via corre su un pilastro quasi incollato appena a destra del centro parete, dove gli apritori hanno trovato una linea logica, per niente tortuosa e neanche troppo sostenuta. Nel secondo tiro di corda ci sono due strapiombini da superare ben chiodati (6a, anche A0 volendo) che danno il grado alla via. Le altre lunghezze presentano comunque difficoltà tra 5a e 5c, quindi ci si diverte dall'inizio alla fine. Interessante anche la partenza in traverso a sinistra di L4 (5b) e il muretto di partenza di L5 (5c). La via è ottimamente chiodata a fix, ravvicinata nei tratti chiave, decisamente più lunga sul facile. Mi ero portato dietro anche qualche protezione veloce per integrare, ma sinceramente non ho intravisto molte possibilità. Bastano veramente 10 rinvii, qualche fettuccia e cordini, una fettuccia lunga per la sosta su masso al termine delle roccette del sesto tiro. Tutte le soste sono già attrezzate con 2 fix, cordone e maglia rapida. Solo la S5 ha un solo fix con maglia rapida, qua eventualmente giusto per diletto si può rinforzare con un nut. La lunghezza dei tiri mediamente si aggira sui 30 metri, tranne L4 da 40/45 metri. L6 sono 60 metri, primi 25 metri di arrampicata per passare l'ultimo facile risalto, poi passeggiata fino ai massi dove è possibile allestire una sosta, se lo si ritiene necessario. Insomma una via tutta da scalare, spesso verticale, con alcune sezioni difficili, con addirittura una terza lunghezza dal sapore classico che termina alla base di una gialla fessura dove ci sono anche dei chiodi a pressione, interessante testimonianza di un passato forse neanche tanto lontano anni 60-70. Una nota sull'attacco: giunti alla base del pilastro, non salire per una rampa gradinata verso un fix isolato (oggi era presente anche un bastoncino da sci...). L'attacco invece è appena prima della rampa venendo da Nord, salendo per delle zolle erbose e terrose che conducono alla base del primo tiro. Noi dal fix "solitario" abbiamo agganciato la via appena a destra perdendo una decina di metri. La descrizione dei tiri è inutile, i fix vi guideranno nella vostra bella seppur breve scalata. Qualche relazione in rete è presente. Senza correre, 3 ore dall'attacco alla sommità.Volendo è possibile concatenare qualche itinerario breve a monte del Rifugio Kostner, info sul loro sito internet. Con mio figlio Jacopo alla sicura, che per un pelo non ha dovuto sperimentare se tazzina e mano guantata tengono veramente un volo del capocordata che canna in pieno una spallata ma miracolosamente mentre va in rotazione si riprende, si spolvera, e passa oltre. Non è una via che vale un viaggio dalla pianura, ma se si è in zona, il meteo è buono solo fino alle 14, non si vuole finire in mezzo ai soliti ingorghi dei posti arcinoti, allora è da tenere a mente per un buon canestro al momento giusto.

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